giovedì 28 maggio 2015

No a depenalizzazione reato omesso versamento ritenute previdenziali ed assistenziali

La Corte di Cassazione ha affermato il principio secondo cui il delitto di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, non può ritenersi abrogato per effetto diretto della L. 28 aprile 2014 n. 67, posto che tale atto normativo ha conferito al Governo una delega, implicante la necessità del suo esercizio, per la depenalizzazione di tale fattispecie e che pertanto, quest'ultimo, fino alla emanazione dei decreti delegati, non potrà essere considerato violazione amministrativa.
Cass. Pen., Sez. III, 19 maggio 2015, n. 20547


mercoledì 20 maggio 2015

Cancellazione files legittimo licenziamento giusta causa

E' legittimo il licenziamento intimato per giusta causa nei confronti del lavoratore responsabile di aver cancellato tutti i documenti di lavoro dal suo computer ivi compresa la corrispondenza elettronica. 
Motivando la decisione assunta, la Cassazione afferma che il lavoratore ha l'obbligo di conservare con diligenza i beni aziendali, in aggiunta a ciò, la condotta assume rilievo penale, potendosi configurare il reato di danneggiamento, circostanze tutte che giustifica la sanzione del licenziamento per giusta causa.
Cass. Civ., Sez. Lav., 14 maggio 2015, n. 9900






lunedì 11 maggio 2015

Giusta causa licenziamento permesso retribuito

Costituisce giusta causa di licenziamento la condotta del lavoratore il quale, durante la fruizione di un permesso retribuito richiesto al datore di lavoro per assistere la madre affetta da grave disabilità, aveva partecipato, in realtà, ad una serata danzante.
La Corte di Cassazione ha precisato che, a fronte della richiesta del lavoratore di usufruire di un giorno di permesso retribuito ai sensi della Legge 104/92 allo scopo di assistere un familiare, l'aver trascorso il permesso dedicandosi ad un’attività ludica del tutto estranea alla finalità assistenziale propria dell’istituto utilizzato, costituisce condotta contraria al cosiddetto minimo etico, giustificando la sanzione massima espulsiva anche in assenza di previa affissione del codice disciplinare.
Cass. Civ., Sez. Lav., sentenza n. 8784 del 30/04/2015