venerdì 16 ottobre 2015

Pubblico impiego risarcimento danno non patrimoniale da mancata promozione

Il pubblico dipendente che ha subito illegittimamente la mancata promozione in una posizione più prestigiosa e redditizia, deve vedersi riconosciuto il risarcimento dei danni non patrimoniali corrispondenti al danno biologico ed esistenziale. La mancata progressione di carriera, pertanto, ove imputabile  ad un provvedimento illegittimo dell'amministrazione, determina il sorgere del diritto al risarcimento del danno biologico ed esistenziale a favore del soggetto interessato.
I punti essenziali della motivazione elaborata dai Giudici del Consiglio di Stato possono essere sintetizzati come segue:
1) Il danno biologico ed esistenziale deve essere provato, anche nel suo legame con i fatti basati su presunzioni semplici;
2) Il danno cosiddetto esistenziale nella fattispecie veniva ravvisato nella "mancata acquisizione di prestigio", che costituiva un elemento della personalità e della posizione del ricorrente;
3) Il danno si è tradotto in una tensione, stato di disagio, ansia e turbativa per questa mancata nomina che ha leso il prestigio e le aspettative del ricorrente;
4) Le prove del danno sono costituite da certificati medici attestanti "tachicardia parossistica con cardiopalmo", "probabile somatizzazione", il tutto avvenuto nel periodo immediatamente successivo alla mancata nomina;
5) Il risarcimento è stato determinato in via equitativa.

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